Michela, impiegata bolognese e Gabriele, romagnolo di adozione. Lei solare, vivace e spiritosa. Lui misterioso, serio, concreto e di poche parole. L'amante perfetto, passionale, mai opprimente e pieno di sorprese. Si conoscono per caso, in una serata d'autunno e, malgrado le difficoltà di un rapporto vissuto a distanza, stringono un legame profondo. Un romanzo che racconta sentimenti e stati d'animo complessi. La storia di un amore vissuto in un contesto crudo come la guerra, che distrugge tutto e si prende anche l'anima.Il mio cartone preferito da bambina era "Pollyanna", e proprio da lei ho imparato a fare un gioco: trovare sempre il lato positivo ad ogni cosa brutta che ci succede. Ero bravina lo ammetto, sarà che da bambino assorbi tutto facilmente; c'è chi ha imparato a giocare a pallavolo guardando Mila e Shiro, io ho imparato a prendere il lato positivo di ogni cosa da Pollyanna.
Poi crescendo ho capito che non sono solo le cose brutte quelle che fanno più male, ma anche quelle che non avvengono e ti lasciano addosso una totale assenza di qualsiasi sentimento. E contro quella totale mancanza di un senso il gioco di Pollyanna faticava a funzionare: come si fa a trovare il lato bello di un qualcosa di brutto che non è successo?
Quindi sono andata a cercare il "brutto" che è successo nel mondo, una piccola parte, solo una piccola parte. E da lì è cominciato tutto.
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