Sebbene ci siano nell’opera dei chiari riferimenti alla filosofia del Cristianesimo e alla filosofia della triplicità nordica, si può asserire con ragionevole certezza che l’idea contenuta ne “Il Soffio della Vita” appartenga alla filosofia... dello Shintoismo. Quest’ultimo è un credo che prevede l’adorazione dei Kami, ossia delle presenze spirituali, intese nel senso più ampio del termine. Lo Shinto mira ad esaltare l’essenza delle cose e degli esseri viventi, compresa la Natura come parte essenziale e strutturale del cerchio della vita. Inoltre insegna che la vita dello Spirito, inteso nel senso più ampio del termine, è immortale ed è concepita come un livello essenziale superiore. La Natura è intesa come Vita, Madre e Sacralità. Ciò ci richiama alla Trinità Cristiana (Padre, Figlio e Spirito Santo) e alla Triplicità Celtica (Essenza, Esistenza e Coscienza). A tal proposito nel libro è citata una frase di Rabindranath Tagore, che scrive:
“La Natura, quando vuole comunicare con noi, non trovando altro modo, riempie il nostro animo di ritmi e melodie”.
“La Natura, quando vuole comunicare con noi, non trovando altro modo, riempie il nostro animo di ritmi e melodie”.
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